La Città di Ugento si estende all’estremità meridionale di una serra nell’immediato entroterra della costa ionico-salentina, a 5 km dal mare.
Il territorio collinare, naturalmente difeso, conosce una prima frequentazione antropica durante il Neolitico, con una continuità abitativa costante fino all’epoca moderna.
A partire dal VI secolo a.C., la città presenta un assetto “proto-urbano”, con l’acropoli e le abitazioni disposte nella parte alta, dove oggi si estende il centro storico. Le necropoli, invece, occupano le zone pianeggianti alle pendici della serra, anche se non mancano tombe isolate, spesso aristocratiche, all’interno dell’abitato.
Nel corso del IV secolo a.C., viene costruita un’imponente cinta muraria, lunga circa 4.900 m, che circoscrive una superficie di quasi 145 ettari e viene demolita nei decenni finali del III secolo a.C., durante la guerra annibalica.
La conquista romana, che culmina con la deduzione del municipium nel 90-88 a.C., non determina modifiche sostanziali al precedente insediamento messapico. In questa fase, infatti, l’altura della serra continua ad essere occupata dagli edifici pubblici, mentre nelle aree pianeggianti si estendono i contesti abitativi.
Con la caduta dell’impero romano, passa nelle mani dei Bizantini che lasciano importanti tracce sul territorio e, successivamente, in quelle dei Normanni che collocano la loro sede centrale nel luogo dove, in età angioina, viene edificato il maestoso castello.
A raccontare le fasi del glorioso passato del centro salentino è il Sistema Museale di Ugento, istituito nel 2011 con una concessione di servizi pubblico-privata stipulata tra il Comune e lo Studio di Consulenza Archeologica.
Il percorso di fruizione si snoda nella città moderna e comprende il Nuovo Museo Archeologico, la Collezione archeologica Adolfo Colosso, il complesso monumentale della Cripta del Crocifisso e la Chiesa della Madonna di Costantinopoli, il Castello dei Principi d’Amore e Palazzo Rovito.
Nella Collezione archeologica Adolfo Colosso, conservata nelle scuderie dell’omonimo palazzo in via Messapica, sono esposti reperti, databili tra il VII sec. a.C. e l’età altomedievale, tra cui materiale ceramico indigeno e di importazione, reperti scultorei, monete, iscrizioni messapiche ed epigrafi in lingua latina.
La Cripta del Crocifisso, chiesa rupestre del XII secolo, è sita accanto alla cinta muraria messapica, sull’antica via Traiana Salentina. Uniche sono le decorazioni della volta e il ciclo pittorico lungo le pareti dell’ipogeo. Scudi crociati, stelle e figure mitologiche incorniciano gli affreschi parietali, tra cui l’Annunciazione e il Cristo Pantocratore. In prossimità della Cripta è la piccola chiesa seicentesca della Madonna di Costantinopoli.
Il Castello dei Principi d’Amore viene edificato dai Normanni e, successivamente, ristrutturato dagli Angioini. Dal 1643, è proprietà della casata dei Marchesi d’Amore, cui si devono la ristrutturazione dell’antico maniero e la decorazione dei saloni di rappresentanza al piano primo.
Palazzo Rovito è una residenza nobiliare seicentesca, oggi sede della Biblioteca Comunale.
Il cuore del Sistema Museale di Ugento è certamente il Nuovo Museo Archeologico, ubicato nell’ex complesso conventuale di S. Maria della Pietà dei Frati Minori Osservanti, edificato nel 1430 per volere del conte Raimondello Orsini del Balzo del quale si conserva il ciclo pittorico realizzato tra la fine del Cinquecento e i primi anni del Settecento. Il percorso espositivo si distribuisce su due piani ed è organizzato in sezioni tematiche. Il chiostro è dominato dalla monumentale Tomba dell’Atleta, scoperta in via Salentina nel 1970 e considerata la più importante delle tombe ugentine oggi note. Ad essa si affiancano i reperti provenienti dalle necropoli, inquadrabili in un periodo compreso tra il VI sec. a.C. e il II sec. d.C. Un’intera sezione, arricchita da giochi di luce e suggestioni narrative, è dedicata ai luoghi di culto indigeni e alla copia dello Zeus di Ugento, la famosa statua bronzea del 530 a.C., scoperta il 24 dicembre del 1961 e attualmente conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
Tra i luoghi di maggiore interesse storico-artistico è, inoltre, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, edificata nel XVIII secolo su una precedente costruzione gotica.
Ugento comprende le frazioni di Lido Marini, Torre Mozza e Torre San Giovanni; quest’ultima è occupata dal porto e da una estesa area archeologica su cui domina la torre di avvistamento fatta costruire da Carlo V nel 1565 e trasformata successivamente in faro.
Grazie al suo patrimonio archeologico, storico-artistico e paesaggistico, Ugento viene dichiarata Città d’Arte nel 2008 e si colloca, oggi, tra le top five destinations della regione Puglia.
© Studio di Consulenza Archeologica
Siti di riferimento: